Caro amico, benvenuto!
Caro amico, benvenuto!
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Non gli ha posto altri limiti che quello di amarlo e di amare i fratelli con il cuore più puro e la disponibilità più totale. Prima di tutto lo ha chiamato quindi a porre ogni attenzione a crescere nel bene, in una vita santa, e lo ha chiamato a farlo non da solo, ma con i “sodales”, gli amici della carità, con cui è cominciato e continua a vivere l’Istituto stesso.
I rosminiani coltivano prima di tutto questo progetto comune: crescere insieme nel bene, purificare aiutandosi a vicenda il proprio cuore, esortandosi, correggendosi, incoraggiandosi, pregando ed offrendo gli uni per gli altri. E questo lavoro di costante cesello deve renderli pronti ad abbracciare qualsiasi opera Dio chieda attraverso i segni della sua Provvidenza, senza scegliersi nulla da sé e senza rifiutare nulla di ciò che si presenta sul loro cammino.
Siamo sacerdoti, fratelli, suore, laici ascritti, ascritti consacrati ed amici: tutti chiamati a vivere la carità dove e come Dio ci vuole a seconda del nostro stato di vita e dell’obbedienza ricevuta, e a farlo con gioia, perché è la volontà del Padre. Nei nostri quasi due secoli di storia e nei diversi paesi in cui ci ha chiamato, Dio ci ha voluti a curare anime e corpi, attivi e contemplativi, nelle scuole e nelle comunità parrocchiali, nelle missioni e nelle case di preghiera, nel lavoro dei campi e negli studi filosofico-teologici, nei dispensari e nelle università. Ogni missione ci è propria quando è Dio che la chiede: a questo ci chiama il nostro carisma. Rosmini giunge a dire che quando anche il nostro istituto dovesse cessare di esistere, se di questa fine facciamo un atto di amore, la nostra missione sarà pienamente realizzata! E questa è un po’, in poche righe, la nostra vocazione. Se vuoi, ti invitiamo ad approfondirla con noi in queste pagine, considerando che anche tu, che non capiti qui per caso, potresti essere a tua volta il chiamato.